Cari amici, da ex magistrato che si è occupato di terrorismo di ogni genere, voglio informare gli italiani che gli attentati contro la linea ferroviaria Firenze Bologna, sono atti gravi ma non sono opera dei No Tav, ma atti della stretegia della tensione per criminalizzare i movimenti No Tav
Un giudice che giudica senza conoscere i fatti, mostra di essere un pessimo giudice.
Lostesso vale per il mestiere dello storico:
Imposimato ha usato dei testimoni per il suo libro senza ogni spirito critico, perche gli piacevano le storie, che racontavano:
Puddu rispose che era di Gorizia…era stato per 4 anni istruttore nella base di Gladio a Capo Marrargiu in Sardegna». Spiegazione ritenuta sufficiente da Imposimato, tanto da definire Puddu «fonte straordinaria di informazioni di ogni genere», sulle quali il magistrato ha costruito le sue ipotesi, ispirando ad alcuni deputati l’idea di una nuova Commissione d’inchiesta monocamerale sul caso Moro. E Antonio Esposito, presidente di Sezione della Cassazione noto oggi per altre vicende, nella prefazione a «I 55 giorni», scrive: «Le rivelazioni di questi due militari (Ladu e Puddu) sono troppo convergenti, coincidenti in tutto e per tutto: troppo dense di particolari, troppo piene di formidabili riscontri, tutti puntualmente verificati dall’autore (sic), sì che ad esse deve attribuirsi la massima attendibilità, credibilità e veridicità». Un infortunio a catena. Ma le informazioni dell’ex brigadiere devono risultare a Imposimato particolarmente affascinanti.
Un altro gladiatore e un altro documento, infatti, rivestono un ruolo non secondario nello scenario da lui dipinto. Parliamo di Antonino Arconte, a cui nel libro «I 55 giorni», è dedicato il capitolo «Chi sapeva del sequestro?». Arconte, anni fa, produsse un documento su carta del Ministero della Difesa datato 2 marzo 1978, a due settimane dall’agguato di via Fani e definito «a distruzione immediata» ma magicamente conservato. In esso si parla della «liberazione dell’On. Aldo Moro». Imposimato non si è soffermato troppo sulla veridicità del documento, funzionale alla sua tesi, ovvero Andreotti e Cossiga conoscevano con ampio anticipo ciò che sarebbe accaduto. È fuor di dubbio che, come sarebbe stata opportuna una verifica sull’identità di Oscar Puddu, sarebbe ora necessaria una perizia tecnica sul documento di Arconte.
Questa dichiarazione è un falso, perizie tecniche su quel documento ce ne sono state più d’una e Gabriele Paradisi e il Tempo di Roma sono stati querelati per questo. Purtroppo le condizioni in cui versa la giustizia italiana sono note e chi querela può solo sperare che l’inchiesta vada a un magistrato competente e corretto. Perchè gli estremi della diffamazione, reato nel quale incorre chiunque diffonda notizie false e diffamatorie dell’onore e della reputazione altrui ci sono e sono ben documentati. Di quel dopcumento e altri sono state presentate in tutte le sedi legali e internazionali copie autentiche, periziate e munite di apostille legali ai sensi dell’art. 5 della Convenzione dell’Aja del 1961 dalla Procura della Repubblica competente. Il Paradisi, nell’articolo del Tempo non si è limitato a questo. Ha accomunato il nome di Antonino Arconte a quello del Sig. Puddu e all’inchiesta per calunnia della Procura di Roma nella quale era coinvolto. Antonino Arconte non era e non è coinvolto in nessuna inchiesta per calunnia. Trattandosi di diffusione su internet della stessa notizia falsa e diffamatoria devo procedere con la stampa della pagina e l’invio alla Procura di Roma perchè valuti l’esistenza di eventuali associazioni e/o complicità nella commissione del reato di cui all’art. 595 cp.
la prima parte non e un falso di sicuro:
http://www.lastampa.it/2013/11/05/italia/cronache/caso-moro-ex-sottufficiale-gdf-indagato-per-calunnia-FZthxAi65aP8T5Srhxx5ZN/pagina.html
nel articolo che cito io non vedo dove Arconte acommuna il tuo nome con quello del Sig. Puddu – magari si tratta di un altro articolo (guardero subbito)
io penso che scrivi delle cose molto intelligenti presempio su Gheddafi e Ustica/Bologna:
http://g-71.blogspot.co.at/2014/08/strage-alla-stazione-chiesta.html
in questo punto sto piu con te che con Gabriele Paradisi:
proprio perche tu sai ragionare bene, dovresti accetare che un documento come il tuo non puo essere accetato senza una valutazione molto scrupulosa e scettica
lo scopo di quella lettera non pare per niente ovio – che senso aveva ordinare Giovanone di contattare i palestinesi per la liberazione prima del sequestro?
perche usare dei ragazzini in una missione cosi delicata?
tutte domande legittime secondo me:
Io non seguo uno che usa la diffamazione per farsi pubblicare, quindi manco m’interessa leggere o sentire del tutto o vedere ciò che ha corretto. Io ho allegato alla mia querela copia del giornale e in quella c’è esattamente quel che ho querelato. Spiacente per il signore che ha esagerato, fosse per lui l’avrei lasciato dire, non è interessante dal punto di vista del ristoro economico. Avevo già preso info all’epoca delle stesse cose scritte su un sito cielilimpidi.it ma mi sono dovuto accontentare dell’oscuramento del sito ad opera della magistratura perchè in punto danni non potevo ricavare manco le spese legali. In questo caso, però, la testata e l’editore rispondono in solido col giornalista e procederò anche in sede civile. Quanto alle domande che poni tu, sono sempre legittime come sono sempre legittime le opinioni più diverse e io le rispetto sempre, ma la diffamazione no, non è legittima ed è un illecito sanzionabile penalmente e civilmente. Doveroso per chiunque creda nella libertà di stampa, agire contro coloro che la trasformano in libertà di diffamazione. Nei miei libri ci sono tutte le spiegazioni e ben documentate. Concederai che chi li critica deve almeno averli letti… altrimenti denota perlomeno scarsa serietà. In ogni caso costui è in buona compagnia, si sono divertiti in molti a diffamare e screditare G-71 ma come vedi io sono sempre qui, a finire screditati sono i diffamatori e alcuni hanno già pagato i danni, altri sono in dirittura d’arrivo. Occorre fare di necessità virtù, d’altra parte, le condizioni in cui le bande di farabutti hanno ridotto il paese e la sua giustizia sono note, non sono una rivelazione mia ma … anche se in ritardo, quando arriva l’ora loro, le testate pagano. Così come paga lo Stato per i danni da ritardo della giustizia, purtroppo ne ho incassati parecchi di quei danni, ma avrei preferito sentenze rapide e giuste. Quando sarà emessa anche questa sentenza la pubblicherò sul mio blog, sui giornali italiani condanne di giornalisti e direttori non se ne leggono. Questo è il paese ormai e proprio grazie a simili personaggi.
Ah ah ah Aron, ma ci fai o ci sei dicono a Roma? Pubblichi un articolo della Stampa il quale correttamente non mi collega ad alcuna inchiesta per calunnia, ne a Puddu che sicuramente non ho mai sentito nominare. Ma quello è uno degli articoli sulla notizia, che insieme ai lanci d’ANSA sono allegati alla mia querela al Tempo di Roma a e Gabriele Paradisi quali prove che solo loro hanno distribuito una NOTIZIA FALSA IN MIO DANNO. Fai il furbacchione con qualcun altro dammi retta e se continui a inguacchiare la mia pagina facebook con le notizie di questo personaggio dovrò bloccarti, ma se lo faccio non è per le tue opinioni che possono essere come ti pare e piace, ma per i motivi che ho detto.
che notizia falsa in concreto?
Se ricordo bene, perchè non sto certo perdendo il mio tempo a ricordare le minchiate, sul Tempo di Roma mi si accomunava a un inchiesta per calunnia che aveva coinvolto alcune personaggi che non conosco nemmeno per sentito dire e mi si accusava di avere sepre sottratto a ogni verifica e controllo un documento ecc… Lo stesso documento consegnato più volte a notai e procure per la verifica, il controllo, l’autnetica e l’apostilla, oltre che alla RAI perchè effettuasse perizia scientifica su carta e inchiostri risultati identici a quelli in uso al Ministero della Difesa Marina negli anni ’70. Tutto allegato alla querela. Se capita in mano a magistrati veri, saranno sicuramente rinviati a giudizio, altrimenti non ricorrerò certo in cassazione, anche se potrei citare i giudici per mancata valutazione delle prove. Vedremo a suo tempo. Io non lascio perdere cose così e questo Paradisi, come ho già risposto tempo fa, lo lascia perdere nel 2005 perché non era solvibile. Anche il tuo pezzo, dove riprendi le dichiarazioni false (per quanto concerne me) del Tempo di Roma è allegato alla querela con un integrazione successiva. Non ti accuso di niente se non di avere contibuito a diffondere la notizia falsa e diffamatoria, ma al momento non so nemmeno se è reato oppure no, vedrà l’inchiesta.
noi stiamo discutendo di eventi storici – magari ci sbagliamo sul tuo ruolo – vuoi querelare tutti che non condividono la tua opinione? se i giudici ti darebbero retta sarebbe la fine della parola libera – desideri veramente uno stato come la Turchia di Erdogan, dove si finisce in galera se non si crede alla opinione di Erdogan su Ergenekon?